Company of Heroes
Prendi un po’ di The Outfit, un pizzico de “La battaglia per la terra di Mezzo”, mescola per bene ed ecco che un progetto come Company of Heroes prende vita. Non stupisca l’accostamento di due titoli così profondamente diversi come quelli appena citati. Se da un lato si attinge a piene mani all’ambientazione bellica presa in esame dal titolo THQ così profondamente orientato verso il multiplayer, dall’altro c’è un’impostazione action/strategy che ha qualcosa in comune anche con la rivisitazione in chiave tattica della trilogia Tolkeniana. E l’impressione di trovarsi di fronte ad un “The Outfit” con visuale a volo d’uccello la si avverte anche nel gameplay, quando ci viene richiesto di conquistare una postazione tattica dopo l’altra, magari difendendola dal successivo assalto nemico, un po’ come si farebbe in un “king of the kill” in multigiocatore.
Company of Heroes, riesce però fortunatamente a fare di più, forte di un sistema di gioco che tende a innovare piuttosto che copiare, imponendosi come uno dei candidati quale miglior strategico dell’anno. E con santa ragione, aggiungiamo. Non c’è un singolo elemento fuori posto, a cominciare da una grafica fuori parametro per uno strategico. Ricco dal punto di vista poligonali, texturizzato a dovere e messo su un campo di battaglia studiato fino al minimo dettaglio per richiedere al giocatore sia una certa prontezza di riflessi e di abilità nel muovere velocemente le proprie truppe, sia una considerevole sapienza tattica nel posizionare nel modo migliore le proprie forze sullo scacchiere. Inoltre, merce rara oggigiorno, il gameplay proposto da Relic (guardacaso gli stessi papà di The Outfit), varia a seconda delle situazioni proposte.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home